Lo smart working nasce con una buona dose di propaganda, per rispondere a due esigenze espressamente indicate nella legge, cioè promuovere la competitività e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Certo, quest’ultima è un interesse dei lavoratori, ma occorre ammettere anche che la competitività è interesse delle imprese. Evitare di parlare di conquiste dei lavoratori.
La riuscita di questa modalità di lavoro dipende esclusivamente dalle condizioni regolative. Iniziamente le imprese sono state abbastanza scettiche e diffidenti nell’accettare lo smart working e prova ne sono i pochi contratti collettivi aziendali stipulati finora. Oggi la situazione è completamente cambiata perché lo smart working è una necessità utile a mantenere attività la produzione.