47 anni fa, Benedetto Petrone veniva assassinato da una squadraccia fascista. Giovane operaio e militante comunista, Benedetto rappresentava la voce di un quartiere, Bari Vecchia, che lottava per dignità, diritti e riscatto sociale.
Oggi, ricordare Benedetto non è solo un atto di memoria, ma un richiamo a un impegno attivo contro le ingiustizie che ancora segnano il nostro presente. La precarietà del lavoro, lo smantellamento di servizi pubblici essenziali, l’erosione dei diritti e il mancato rispetto delle libertà fondamentali sono sfide che Benedetto avrebbe affrontato con lo stesso spirito di lotta e solidarietà.
Il sacrificio di Benedetto ci spinge a ribadire che l’antifascismo non è un ricordo del passato, ma un impegno quotidiano per costruire un modello di sviluppo giusto, sostenibile e inclusivo. È un richiamo alla mobilitazione per difendere il diritto al lavoro dignitoso, per garantire servizi pubblici accessibili e per lottare contro ogni forma di disuguaglianza e precarietà.
Perché oggi, come allora, la memoria si traduce in azione concreta. In ogni piazza, in ogni battaglia per i diritti, Benedetto è con noi.
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Per Benedetto!
